Matteo Nasini
La musica ci mette in comunicazione col moto dell’universo e col nostro proprio movimento interno. La musica ci insegna a vivere, nel senso più profondo e metafisico della parola. E quella sola civiltà sarebbe perfetta ove tutto quanto, uomini e cose, si movesse a suon di musica. Alberto Savinio Così scriveva Alberto Savinio nell’introduzione alla sua Scatola sonora, raccolta antologica del Savinio critico musicale. E Matteo Nasini, con il progetto Welcome Wanderer sembra incarnare quelle stesse parole. Savinio e Nasini, entrambi musicisti, entrambi artisti visivi, entrambi legati visceralmente alla musica. Con Welcome Wanderer Nasini ci mostra le stelle, ci connette a loro, sia da un punto di vista visivo che sonoro. Opera una traduzione, permettendo loro di parlare. Dà loro una voce. Più voci. Dona loro le note, gli arpeggi, un sistema armonico. Matteo Nasini ha trascorso gli ultimi due anni a tradurre in musica il moto degli astri. Ha sviluppato un software in grado di processare i dati provenienti dal database di mappe stellari GAIA, prodotto dall’ESA (European Space Agency), coordinandoli a una specifica coordinata GPS. Il software costruisce una retta immaginaria a partire da un luogo preciso e la proietta fino ai limiti della nostra galassia. Quando gli astri intercettano questa retta ideale il software li riconosce traducendoli in una sequenza di note e di armonie: i suoni generati sono coordinati da un sistema armonico incentrato sulla relazione tra distanza, temperatura, dimensione e movimento di ogni singolo corpo celeste conosciuto ed estensione acustica dello spettro sonoro udibile dell’essere umano. Con Welcome Wanderer Matteo Nasini tramuta in suono il viaggio di ogni essere vivente nelle vastità dell’Universo. Welcome Wanderer è una mostra di Matteo Nasini, curata da Treti Galaxie. |