Isabella Bordoni
Memoria restante
Perlopiù ossessionati dalla tutela della privacy ma in difficoltà nel costruire intimità, l’esposizione di uno strumento oggi desueto come la propria segreteria telefonica, porta qui nello spazio della relazione pubblica sporadici frammenti di una biografia interiore, colti in un intervallo che va da un sabato dell’inverno 2009 a un giovedì della primavera 2013. L’ascolto – quell’abilità tutta particolare di maneggiare materia, emozioni, linguaggio, voce – indaga molto di più di quanto sia dato udire. L’ascolto attraversa gli spazi di una città, di una casa, di una famiglia, natura viva e morta di genealogia e calendario. Attraversa, anche, tutta la densità della solitudine. Nutre in silenzio un dolore necessario. Ce lo restituisce, nel tempo, sotto forma di tenerezza. |